Una Valanga di bei libri: Dodici posti dove non volevo andare di Clara Cerri
Carissimi lettori, continuiamo la nostra giornata con le recensioni. Per la rubrica Una valanga di bei libri vi parlerò di una mia carissima collega che ama scrivere e lo si intuisce in ogni parola e in ogni riga dei suoi romanzi. Sto parlando di Clara Cerri e del suo romanzo Dodici posti dove non volevo andare edito da Lettere Animate.
Sinossi: Nel 1968 un giovane cantante americano, William Denver, dopo un fallimento clamoroso cerca rifugio nell'amicizia di un maestro di musica rinascimentale di Roma. Da qui parte una bizzarra saga famigliare in tredici racconti, dagli anni '50 ai giorni nostri, la storia di tre generazioni in lotta per affrontare le perdite e difendere una rete di affetti, cercando armi nella musica, nell'arte, nell'ironia o nell'eros. Sono personaggi fragili e tenaci, voci dell'ombra interiore, dell'anima dolente del mondo, che continuano a parlare e a farci ridere anche dopo morti.
Clara Cerri scrive benissimo, è sincera, spontanea e nella sua spontaneità di coglie la freschezza e la concretezza del mondo, dei dolori e della passioni che portano avanti la vita sempre e comunque. Ho trovato le descrizioni perfette e semplici allo stesso tempo. la parole di Clara Cerri arrivano perfettamente al cuore lasciando una sensazione fantastica, un misto di sogno e realtà che spinge il lettore a ritrovarsi in un mondo che è sia reale che finto, un meraviglioso connubio a parere mio che caratterizza e distingue questa autrice da molte altre, rendendola sublime sotto ogni punto di vista. Lo consiglio vivamente a chi ama la letteratura e chi sa che un romanzo non deve per forza raccontare chissà cosa per emozionare, ma raccontare l'essere umano così com'è, nella sua incorreggibile e meravigliosa natura.
Sinossi: Nel 1968 un giovane cantante americano, William Denver, dopo un fallimento clamoroso cerca rifugio nell'amicizia di un maestro di musica rinascimentale di Roma. Da qui parte una bizzarra saga famigliare in tredici racconti, dagli anni '50 ai giorni nostri, la storia di tre generazioni in lotta per affrontare le perdite e difendere una rete di affetti, cercando armi nella musica, nell'arte, nell'ironia o nell'eros. Sono personaggi fragili e tenaci, voci dell'ombra interiore, dell'anima dolente del mondo, che continuano a parlare e a farci ridere anche dopo morti.
Clara Cerri scrive benissimo, è sincera, spontanea e nella sua spontaneità di coglie la freschezza e la concretezza del mondo, dei dolori e della passioni che portano avanti la vita sempre e comunque. Ho trovato le descrizioni perfette e semplici allo stesso tempo. la parole di Clara Cerri arrivano perfettamente al cuore lasciando una sensazione fantastica, un misto di sogno e realtà che spinge il lettore a ritrovarsi in un mondo che è sia reale che finto, un meraviglioso connubio a parere mio che caratterizza e distingue questa autrice da molte altre, rendendola sublime sotto ogni punto di vista. Lo consiglio vivamente a chi ama la letteratura e chi sa che un romanzo non deve per forza raccontare chissà cosa per emozionare, ma raccontare l'essere umano così com'è, nella sua incorreggibile e meravigliosa natura.
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