Intervista Barbara Graneris: L’amore è l’ingranaggio che fa muovere la vita

Carissimi lettori del Penny Lane, oggi è nostra gradita ospite per lo spazio interviste la giovanissima autrice Barbara Graneris. 
A 23 anni, ha ben chiari i suoi progetti futuri che la vedono Autrice, editor e trasferita in una paese con il mare. Timida e insicura, Nel tempo libero predilige la lettura, bei film, scrivere o uscire a bere una birra con gli amici. Amante delle cose semplici è una delle poche autrici self che non delude le sue lettrici regalando storie belle, piacevoli e che restano nel cuore. Piccoli stralci della vita in cui si percepisce la voglia d'amore in ogni sua forma e completezza.Cos'è l'amore per Barbara Graneris?
L’amore è l’ingranaggio che fa muovere la vita, e parlo dell’amore in tutte le sue forme: da quello della famiglia a quello degli amici a quello passionale. L’amore ti dà la forza, la felicità, e sì, qualche volta anche tristezza e dolore, ma se non ci fosse, credo che la vita sarebbe davvero troppo triste e desolata.



Quanto peso hanno le parole nella vita di tutti i giorni?
Per quel che mi riguarda, le parole hanno un enorme peso nella vita di tutti i giorni. Io cerco sempre di dosarle e usare i giusti toni. Sono dell’idea che a volte una parola faccia più male di uno schiaffo, perché ti lascia ferite che non vedi ma che ti segnano. È giusto dire quello che si pensa e ciò che si prova, ma prima di farlo bisogna pensare bene a cosa si sta per dire, perché quello che esce dalle nostre labbra avrà sempre un impatto sull'altra persona.


Quanto c'è della vita vera nella tue storie?
Bella domanda! In ogni mia storie c’è qualcosa della mia vita vera. Ci sono scene accadute veramente a me o a qualche mio amico; personaggi ispirati e molto simili alle persone che amo; ci sono frasi che mi sono state dette e che mi sono rimaste così impresse nel cuore che ho sentito il bisogno di scriverle, e poi ci sono le mie paure e le mie speranze, i miei sogni e desideri.


Molti giudicano dalla copertina, dalla prima impressione, tu invece cosa cerchi in un libro, nella gente, negli altri?
In un libro è la trama a colpirmi. Certo, la copertina può catturare la mia attenzione, ma se poi la trama non mi ispira preferisco lasciar perdere. Penso che lo stesso discorso si possa applicare anche in quello che io cerco nelle altre persone. Non mi piace basarmi su apparenze e dicerie, mi piace provare a scavare a fondo e vedere cosa c’è davvero e di vero in una persona. Di certo, per entrarmi nel cuore non devi avere due facce. Detesto quelle persone che si fanno vedere in un modo e che ostentano in continuazione, quelle che si mettono in mostra. Preferisco quelle più silenziose e che magari si rifugiano in un angolino ad osservare. Tendono ad essere quelle più ricche dentro.



La scrittura è evasione o bisogno?
È entrambe. Io ho iniziato a scrivere per necessità. La scrittura è stata una medicina per me, mi ha aiutata a esternare sensazioni ed emozioni soffocanti. Scrivere è evadere da me stessa e dalla mia realtà, è una valvola di sfogo che mi fa stare bene ed è un bisogno a cui non credo di non poter mai rinunciare.

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