Le recensioni di Monica Cucinelli: La bambina dal vestito verde con le margherite di Anna Maria Beatrice Polimeno
Carissimi lettori, buon lunedì. oggi diamo il via alla rubrica dedicata alle recensioni della nostra collaboratrice e amica Monica Cucinelli che ci parlerà di un romanzo La Bambina dal vestito verde con le margherite edito Lettere Animate e scritto da Anna Maria Beatrice Polimeno.
Un
viaggio dell’anima quello di Emma, la protagonista di questa
storia, un breve ed intenso viaggio dentro la propria anima alla
ricerca di sé stessa oltre un destino che sembra già segnato.
Attraverso una scrittura femminile delicata l’autrice ripercorre
con sapienza sentimenti interiori contrastanti di buio e di luce, di
paura e di coraggio. Filo conduttore è il sentire di esserci, di
credere in sé stessi, il voler aderire pienamente a quell’unica
propria identità, il voler essere nella propria pelle, nella propria
storia. Anna Maria Beatrice Polimeno ci guida nell’introspettivo
viaggio interiore di una donna bambina che cerca di andare oltre un
destino ineluttabile nel confronto fra il suo volto e quello di sua
madre.
Dopo
la prematura morte della madre a 50 anni Emma lascia Rye il piccolo
paese vicino Londra (di origine paterna) dove è sempre vissuta per
raggiungere Firenze, città natale di Gloria sua madre dove lei e suo
padre, un giovane artista si sono conosciuti ed innamorati.
Gloria
ha visto sua madre durante la sua vita dentro una tristezza in cui si
è ripiegata fino a poco prima di morire e suo padre in casa chiuso
in un suo isolamento dentro il suo laboratorio di scultura.
Emma
ama sua madre, la sua dolcezza, bellezza e luce e sentendosi molto
simile a lei non vuole ritrovarsi a ripercorrere il suo stesso
destino.
Così
parte determinata a cambiare la sua storia.
Ci
riuscirà?
Compagna
del suo viaggio una fotografia che la ritrae bambina in cui indossa
un cappotto verde con le margherite ed in cui ricorda di essere stata
felice in quel momento.
Anna
Maria Beatrice Polimeno riesce a tenere legato il lettore al piccolo
incanto di questa storia fra narrazione ed emozioni che si dipanano
nel susseguirsi delle vicende e colpi di scena inaspettati.
A
dare nuova luce alle vicende una collana a forma di farfalla verde
dalle ali spiegate che il padre di Emma-che lei ha sempre visto
distante ed irraggiungibile e che ritiene responsabile
dell’infelicità della madre- le regala per il suo 40° compleanno
ed un piccolo anello d’argento con una rosa in filigrana identico a
quello di sua madre che la sua amica Costanza ha al dito.
Come
le ali di quella farfalla Emma vuole volare ed allo stesso tempo ha
paura, paura di non farcela e di restare intrappolata in uno stato di
perenne ricerca ed inquietudine che da sempre vive dentro di lei.
Attraverso
il suo viaggio scoprirà nuove realtà sconosciute, inaspettate che
la porteranno ad avere nuovi occhi –come scriverebbe Proust - sulla
realtà e sulla sua vita.
L’autrice
compie uno dei viaggi più audaci che uno scrittore può compiere,
quello dentro sé stessi, per ricercarsi e ritrovarsi.
E
così quello che crediamo di vedere è ciò che realmente è ?
Viaggiando
attraverso le emozioni della protagonista il lettore non puo’
distaccarsi dalle pagine fino alla fine della storia, fino a scoprire
che spesso ciò che ci fa soffrire non è sempre quello ci appare e
che è possibile poter guardare la realtà da un nuovo punto di
vista.
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